Il Khardung La Pass: le vetta più alta raggiungibile con una moto

È il Khardung La Pass in India, il tetto del mondo, ufficialmente il punto più alto raggiungibile con una moto. 5.602 metri dichiarati, un po’ meno nella realtà, ma nessuno sembra voler ritoccare le scritte sulle insegne che trionfano sul piazzale di questo mitico traguardo.

È un viaggio in un tempo passato quello verso il Khardung La Pass, fatto con i ferri che sono di casa qui in india, le Royal Enfield: le monocilindriche costruite nel lontano distretto di Chennai sono il mezzo più di uso su queste montagne. Utilizzate dagli abitanti per i trasporti di ogni cosa e dai turisti che le noleggiano, le Bullet dotate dei massicci portabagagli laterali in ferro e qualche più recente Himalayan incrociano su queste strade che fendono scenari meravigliosi e alternano tratti di buon asfalto a salite impervie di sassi e guadi improvvisi che si gonfiano in pochi minuti.

In viaggio verso il Khardung La Pass: 5.602 metri su una Royal Enfield

La meta è quella, per tutti: 5.600 o 5.300 metri, l’arrivo lassù è una bella sensazione. L’effetto quando scendi dalla moto che ha arrancato fin lì con te dà la stessa sensazione di un risveglio il mattino dopo un addio al celibato ben festeggiato: la testa pesante, il mondo che ti gira attorno, e un po’ di stanchezza. Ma dura solo i pochi attimi che seguono il distacco dalla tua cavalcatura, poi tutto si aggiusta, e ci si gode il piacevole sapore del successo.

L’importante, come raccomanda Khem Thkr è arrivare lassù senza fretta: assaporare l’avventura al ritmo giusto è la ricetta. Un cammino che parte da molto più in basso, dalla città di Manali, distretto di Kullu, nello stato federato dell’Himachal Pradesh, cittadina di poco più di 6000 abitanti a 2000 metri di altitudine, situata circa 550 chilometri a nord di Delhi.

La salita verso il Khardung La Pass prevede tappe giornaliere con percorrenze da 50 a 200 chilometri e fermate obbligatorie in piccoli spartani alberghi dislocati lungo l’itinerario. Si sale in quattro o cinque giorni fino a Leh, città di oltre 27.000 abitanti situata a 3.500 metri: è l’ultimo stop prima dell’attacco al passo.

Qui si cambiano le moto, perché per salire è necessario utilizzare veicoli immatricolati nel distretto: i ferri arrivati fin qui restano in albergo e si passa alle Bullet o Himalayan di un noleggiatore locale.

Si sale per un buon tratto su asfalto, poi la strada diventa sterrata e le buche si fanno sempre più grandi: c’è un discreto traffico verso la meta. Duemila metri in un sol colpo, il cuore batte: emozione o altitudine, o le due insieme. Il motore gira e ti porta in cima con pulsazioni decise, il tetto del mondo è toccato!