Vulcanico, solare e appassionato. È appena sbarcato (di nuovo) in Libreria, con pagine a cavallo tra storia e ricette. Ma Borghese non è solo chef: è anche un ferrista esperto.

Lo scorso 25 ottobre è uscito per i tipi di Solferino il suo ultimo libro, “Cacio & Pepe – La mia vita in 50 ricette”. Ma noi conosciamo da tempo Alessandro Borghese, ferrista doc oltre che uno degli chef televisivi più famosi, già uomo-copertina di Ferro nel giugno 2015 (il mitico numero 5). Nato nel 1976 a San Francisco, Alessandro Borghese è un uomo intraprendente e di grandi passioni, tra le quali figurano, oltre alla cucina, anche il rock e le motociclette. Il padre di Alessandro, Luigi, sulle orme di nonno Vincenzo, ha corso dal 1969 al 1975, con Harley, Italjet, Yamaha e Suzuki.

Alessandro Borghese e DJ Ringo negli studi Virgin
Alessandro Borghese e DJ Ringo negli studi Virgin

Ho letto sul tuo ultimo libro che la tua famiglia aveva un’officina a Napoli!

“Certo che sì, già mio nonno, Vincenzo Borghese, aveva una scuderia sia di auto sia di moto, con piloti che correvano per lui. Ed era anche un’officina meccanica e autoricambi. Da lì nacque Autoricambi Borghese che era molto nota a Napoli diversi anni fa. Mio nonno era anche un pilota automobilistico e purtroppo perse la vita proprio correndo sulle quattro ruote, in quello che fu il Gran Premio di Posillipo, ai tempi mitici delle gare cittadine”.

Insomma, nelle tue vene scorre sugo di pomodoro, ma anche rock and roll e olio Castrol da gara…

“Certamente! Io sono partito dal Ciao, subito modificato, quindi insomma di miscela me ne intendo! Poi sono passato negli anni dalle moto stradali, prima a 2T come la Honda Nsr 125, poi a 4T come la VTR 1000, la Hornet 900 e la Yamaha R1; e a seguire le motard Husqvarna, qualche cross e oggi sono un harleysta vero e proprio, visto che giro tutti i giorni con la mia Street Glide e ho appena ordinato una Road Glide CVO 2019”.

Alessandro Borghese con la sua Bonneville
Alessandro Borghese con la sua Bonneville

E le cafe racer?

“Beh certo, voi di Ferro che mi avete ospitato in copertina qualche tempo fa sapete che ho anche una vecchia Bonneville a carburatori, anche lei parecchio modificata e veloce”.

Una pietanza che consiglieresti ai ferristi, stando lontani dai soliti cliché?

“Una bella cacio e pepe! Un grande piatto romano, con pochi ingredienti eppure difficile da fare… Ma molto goloso!”.

A proposito di Roma, è bellissima per andare in moto!

“Forse il centro non è molto ‘motociclistico’ ma appena te ne vai un po’ fuoriporta, verso i castelli o in direzione spiagge, trovi subito posti meravigliosi e belli da guidare”.

Perché un ferrista dovrebbe comprare il tuo libro?

“Beh, perché non è un libro di cucina! Ci sono cinquanta ricette, sì, ma è soprattutto il racconto di un ragazzo che è voluto diventare cuoco, quindi qualcosa di molto differente dal solito, ecco”.

Credits
Testi: Ringo
Foto: Archivio Ferro / Archivio A. Borghese