LE NOVITÀ DI UN MONDO MATURO.

Eicma e, prima, Intermot, hanno portato anche quest’anno una bella vagonata di novità in questo settore sempre più sfaccettato, vivo, radicato, imprescindibile nell’immaginario di qualsiasi motociclista. Certo, alcune aziende hanno sparato il proprio grosso colpo d’artiglieria l’anno scorso e quest’anno si sono presentate più scariche (facciamo sempre riferimento al settore dei “ferri” e non genericamente alle motociclette).

L’esempio perfetto è Yamaha, che ha ottimizzato la gamma Xsr omaggiando la mitica XT500, ma è anche il caso di Kawasaki, che proprio nel 2019 si aspetta di mettere al massimo frutto la Z900RS, e di Ducati, che dopo la Scrambler 1100 rinnova nella sostanza ma con garbo la bestseller Scrambler 800 che tante soddisfazioni continua a dare a livello globale. Cosa ci racconta questo andamento?

Qualcosa di semplice e tutto sommato positivo: chi ha già una gamma solida non ha l’ansia di sparare novità a ripetizione (è in particolare il caso di Yamaha, il primo dei marchi giapponesi a comprendere le potenzialità di questo settore e ad avere tanti prodotti consolidati), ma, mentre sviluppa moto nuove, può impegnarsi nello studiare nuove formule di evento, le famose “esperienze” che oggi fanno tutta la differenza del mondo quando si tratta di vendere le moto.

Perché, lo sappiamo, insieme al ferro si vende un immaginario, un sogno. Era vero ieri, è verissimo oggi. Non a caso, infatti, a spingere di più sull’acceleratore delle novità è, ora, chi in passato è stato un po’ più timido: per esempio Suzuki, che si gioca l’evocativa carta Katana per scaldare i cuori di noi innamorati degli Eighties, e Honda, che con la CB650R va a completare la sua gamma Neo Sports Cafè, a caccia di quella leadership che per blasone compete all’Ala dorata.

E poi quegli outsider in rapida crescita che puntano sempre più in alto dopo aver rivestito ruoli da cenerentola, perlomeno sul nostro particolare mercato: come Indian, che si ritrova al centro della scena, e soprattutto come Royal Enfield, che ha dimenticato il suo pachidermico conservatorismo e, sotto la guida del rampante Siddharta Lal, è diventata una delle aziende più dinamiche di tutto il settore, tanto da presentare non solo una coppia di bicilindriche esaltanti e dal prezzo giusto, ma anche un concept (il bobber KX) che non arriverà sul mercato ma che, con quel bel bicilindrico a V, lascia presagire interessanti sviluppi.

Una menzione a parte la merita Triumph, che di questo settore è sempre stata una bandiera: al marchio di Hinckley non si può certo imputare di essere rimasto statico, ma finalmente ha presentato quella Scrambler 1200 che tutti aspettavamo: e adesso? Non vediamo l’ora di provarla!