Honda Shadow “Glare”: il bagliore dell’angelo

Tra le regole non scritte di ogni buon customizer c’è quella di rendersi riconoscibile. Molti customizer, magari bravissimi e talentuosi artigiani, faticano ad affermarsi senza rendersi conto di questo banale assunto. Questa riflessione è salita prepotentemente alla nostra attenzione in occasione del Motor Bike Expo di Verona 2019, l’occasione è stato l’incontro con Marco, ormai vecchia conoscenza di Ferro, che presentava le ultime creazioni del suo Matteucci Garage.

Non capita tutti i giorni di vedere una custom trasformata in scrambler, e il motivo è facilmente intuibile: sono due generi agli antipodi, trovare la giusta quadra è difficile e i risultati non sono generalmente degni di nota.

La Honda ribattezzata “Glare”, ovvero “bagliore”

La Honda Glare è tanto più apprezzabile se si pensa che conserva inalterato sia il telaio che le misure degli pneumatici della Shadow. Per riuscire nell’impresa Marco ha sfruttato le sue capacità grafiche al computer per studiare nuovi volumi e proporzioni, trovando la soluzione giusta nella definizione di un nuovo gruppo sella- serbatoio.

Il serbatoio è stato ridisegnato, modellato a mano con argilla e realizzato in vetroresina. La sella, che nella forma ricorda quella della Ducati Scrambler, è sagomata in modo da trasformare in vantaggio il principale neo del telaio originale della custom giapponese, molto inarcato verso il basso. Riportando la seduta a livello del serbatoio, assume volumi importanti che assicurano comodità per pilota e passeggero, ma accolgono altrettanto comodamente tutto l’impianto elettrico originale.

A livello di assetto, gli interventi più importanti hanno riguardato la sospensione posteriore, alzata grazie a una piastra distanziale che collega il mono ammortizzatore al telaio, mentre all’avantreno la forcella è stata sfilata e rivista internamente. Sono stati realizzati poi nuovi comandi arretrati in alluminio e nuove pedane che cambiano radicalmente l’impostazione in sella.

Al look da scrambler contribuisce anche il nuovo impianto di scarico 2-in-1 in acciaio inox con passaggio alto, costruito artigianalmente, e i due piccoli coni torniti da Marco in luogo del caratteristico filtro aria originale. Il pneumatico scolpito da 15o, introvabile in Europa, proviene direttamente dagli Usa. Infine nuovi comandi al manubrio, leve e pompa freno, strumentazione digitale e luci posteriori integrate agli indicatori di direzione.

Ci sono voluti tre tentativi per azzeccare la giusta tonalità di colore, il cui setup è stato definito al computer. Il risultato finale è elegante, leggero e dinamico: aggettivi che difficilmente si potrebbero attribuire alla moto da cui deriva, ma che rispecchiano anche le nuove caratteristiche di guida.

Non è certo un mezzo con cui saltare fossi, ma da anonima custom, con pochi e intelligenti interventi si è trasformata in una moto piacevole da usare in città e fuori porta, anche in coppia. Il tutto, con uno stile sobrio e inconfondibile, che grazie al sapiente dosaggio degli elementi vintage risulta fresco e attuale.

Autore: Francesco Bellesi