Harley- Davidson l’ha fatta grossa: Livewire la moto elettrica

Nella storia dell’Harley-Davidson non sono mai mancati gli eventi di rottura col passato che hanno scandalizzato i cultori del Marchio. Ogni volta un dramma, ma la “colpa” è della stessa Harley- Davidson, che fidelizza troppo.

Sembra un difetto, ma è la sua forza. Passata la bufera, le novità si apprezzano e torna la pace. Questa però è davvero grossa: un’Harley- Davidson elettrica. Il brand più tradizionale mette in catalogo una moto che nulla ha a che fare con pistoni, benzina, vibrazioni. Non ha nemmeno il cambio, né la frizione. E soprattutto manca il leggendario sound del maxi V-Twin. Alla base c’è però un progetto complesso e lungimirante.

Harley-Davidson: un motore dal progetto inedito

L’Harley-Davidson ha realizzato per la LiveWire un motore dal progetto inedito, l’H-D Revelation: raffreddato a liquido, ha il rotore longitudinale e la trasmissione con una coppia conica a bagno d’olio e la finale a cinghia. Eroga 105 CV e 116 Nm di coppia disponibile al 100% a zero giri. Questo permette di fare a meno del cambio e della frizione: la guida diventa quindi semplicissima, tanto che la Casa la chiama “twist-and-go”.

La LiveWire è facile da guidare come uno scooter, ma ha un piccolo “problema”: accelera come una maxi sportiva, da 0 a 100 km/h in 3”. Sono poco più di 100 CV, ma con quella coppia è come se ce ne fossero almeno 150, e pure arrabbiati: la partenza è dolce, regolata dall’elettronica che la rende gestibile, ma una volta raggiunti i 40-50 km/h l’elettrico parte a piena potenza e l’accelerazione è da capogiro: facile per tutti la prima parte, elettrizzante la seconda… ma per gli esperti!

Harley-Davidson LiveWire: a un motore così non si resiste

Siamo motociclisti, a un motore così non si resiste, anche se spiazza un po’ il fatto che non sia accompagnata dal lacerante urlo dello scarico e dalla mancanza del cambio, e quindi della manovra della scalata.

C’è un buon freno motore, ma quando si viaggia forte serve a poco: occorre attaccarsi soprattutto ai freni per controllare i 249 kg della LiveWire, che corre come un’assassina, e così devi “imparare” un nuovo modo di guidare. L’autonomia è di 235 chilometri in città o più di 150 nella guida regolare su strada, e i tempi di ricarica sono nella media: si fa il “pieno” in una notte con la presa standard di casa; in un’ora con il DC Fast Charge.

Può essere appassionante una moto elettrica?

L’Harley-Davidson LiveWire è una moto straordinaria, tecnologica, velocissima. Ma veniamo al vero punto della questione per Ferro: la LiveWire, come qualsiasi moto elettrica, può appassionarci?

Ci chiediamo se sia possibile abituarsi alla mancanza del motore a scoppio, che amiamo non solo per il rumore e le vibrazioni, ma per tutti i difetti che gli appartengono, l’odore del metallo, della benzina, dell’olio bruciato; la possibilità di smontarlo, modificarlo, migliorarlo, peggiorarlo sporcandosi le mani di grasso.

Per ora un motore elettrico e la batteria restano asettici e sigillati, che al più si prestano a qualche intervento estetico. Pensando al futuro lontano possiamo chiederci come saranno le moto tra venti, trenta, cento anni. Non lo sappiamo.