A Wheels&Wawes ha debuttato la Yamato, la prima Yamaha Yard Built nata da un progetto al femminile e portata a biarritz da Miss Biker e dalla brigata di Ferro.

Giusto in tempo per correre alla Punk’s Peak.

Moto e furgone sono pronti, ma il radar meteo mostra una macchia rossa e ostinata sopra Gerno di Lesmo, che non vuole saperne di spostarsi.

E basta guardare fuori per capire che cosa vuol dire: un violento temporale sta scaricando acqua a secchiate sul quartier generale di Yamaha. Così, due ore dopo l’ora prevista per la partenza, si inizia con un guado di una trentina di cm davanti al magazzino.

Sì perché anche quest’anno torniamo a Biarritz, anche se la squadra è cambiata. Se nel 2017 era stata una spedizione tutta al maschile, per il 2018 ci siamo… allineati alle quote rosa.

Un anno fa Yamaha aveva affidato la XSR (era una 900) a Ferro e Omt Garage, mentre oggi ha deciso di dare fiducia a Lisa Cavalli, fondatrice di Miss Biker (accompagnata da Elena Ermacora, altro pilastro della community), per realizzare la prima Yard Built della storia tutta al femminile, anche se in collaborazione con Rice Eaters Garage e Free Spirits.

Non ci conosciamo, ma ognuno ha chiaramente sfruttato Google e i social per sapere qualcosa in più delle persone con le quali dovrà trascorrere i prossimi cinque giorni: quello che è evidente è che tra la più giovane della brigata e il più anziano (chi scrive) c’è un vuoto di un paio di generazioni.

Valerio Boni ed Elena Ermacora (MissBiker) con le Yamaha XSR700

Valerio Boni ed Elena Ermacora (MissBiker) con le Yamaha XSR700

Pronti a partire con noi ci sono anche Marco Belli con il figlio Federico, che, giocando un po’ con le consonanti, hanno trasformato Faster Sons in Father & Son, mentre a noi non resta che evolvere ulteriormente quel  “viaggio con papà” in “viaggio con il nonno”.

In redazione ci hanno detto che si tratta di partire con la XSR 700 di serie, mentre quella da esporre a Wheels&Wawes potrebbe viaggiare sul furgone di appoggio, guidato dal fotografo.

Ma le ragazze non sono d’accordo; Lisa sostiene che la sua “Yamato” (il nome della special è ispirato alla mitica corazzata stellare del cartone Star Blazers) è street legal come richiesto dal regolamento, quindi deve raggiungere le coste dell’Atlantico con le sue ruote.

Del resto Elena è qui per guidare, altrimenti che cosa è venuta a fare?

I primi km scorrono tranquilli, facendo attenzione a schivare i nuvoloni che, come noi, si stanno spostando verso la Liguria. Tra autostrada e Aurelia il viaggio prosegue, si entra in Francia continuando verso sud, fino a Martigues, dove ci fermiamo per la notte.

Il mattino seguente inizia con una pioggerella che rende scivolosissimo il pavé davanti alla chiesa che abbiamo scelto come set per qualche scatto.

Per far pattinare la ruota posteriore e avviare un burnout basta un filo di gas. “Divertente, non avevo mai provato” commenta Elena con un sorriso.

Una strada chiusa e deserta è il terreno ideale per un breve corso, in fondo si tratta solo di scaricare la ruota posteriore aiutandosi con le ginocchia e gestire la frizione.

Il viaggio prosegue, costeggiando prima i Pirenei, poi svoltando verso ovest, con le due moto che fanno strada con le sole pause imposte dai tempi tecnici di foto e rifornimenti di benzina.

Tutto procede fino a Lourdes, o giù di lì, dove il nuvolone nero lasciato a Gerno ci raggiunge scaricandoci addosso una secchiata d’acqua che ci inzuppa.

Valerio Boni ed Elena Ermacora (MissBiker)

Valerio Boni ed Elena Ermacora (MissBiker)

Ormai manca poco al Wheels And Waves e domani c’è la Punk’s Peak, la sprint race in salita sulle colline basche.Il maltempo ha convinto gli organizzatori a rivoluzionare il programma, trasferendo tutti gli stand dalle tende di Cite De l’Ocean alla grande struttura in muratura, e qui è fissato il primo appuntamento del giovedì, quello con gli altri builder.

Prima però c’è un’operazione da portare a termine, perché l’allestimento prevede il montaggio di due cannoni in miniatura sul radiatore, il dettaglio finale scelto per ricordare che la Yamato (quella originale) era una nave da guerra.

Tanto per far capire agli altri che la prima Yard Built al femminile lotterà fino alla fine, anche contro avversarie che di street legal hanno ben poco, e che sono arrivate qui imballate e protette.

Elena è tosta e non lascia ad altri lo stress di affrontare la prova di accelerazione. L’appuntamento al parco chiuso è alle 11, ma i tempi si allungano e le XSR si sfideranno non prima delle 14:30.

Un’attesa snervante, ma il momento arriva. Giusto il tempo per dimostrare che la tecnica del burnout è acquisita, poi la mano sinistra va sul casco in attesa dello sparo.

La moto del rivale si spegne, la procedura ricomincia e una piccola incertezza compromette la partenza, anche se sul traguardo il distacco è tra i più ridotti della giornata, poco più di un battistrada.

Ma dopo il viaggio e la sfida le fatiche sono terminate. Per Lisa, Elena, la Yamato e il team di Ferro è arrivato il momento di gustare il fascino dell’evento più esclusivo dell’anno.

Personalizzata  e buona per tutto

Commissionata da Yamaha a Miss Biker per dare un tocco femminile alla customizzazione, questa XSR700 è stata realizzata con la collaborazione di Rice Eaters Garage nelle officine di Free Spirits.

La filiale italiana dei Tre Diapason ha affidato la gestione del progetto a Lisa Cavalli, che non ha stravolto l’impostazione generale per mantenere la moto street legal.

All’intervento estetico, su base bianca e rossa “matt” con dettagli anticati, si sommano varie parti speciali, partendo dall’impianto di scarico realizzato su misura, come le pedane, ricavate dal pieno.

La trasformazione non ha risparmiato leve, manubrio, sella, specchietti, pneumatici e il faro anteriore a led con calotta artigianale. Il gruppo ottico posteriore è invece di serie, ma montato su un parafango accorciato.

Il tutto è completato dalla riproduzione di due cannoncini sui lati del radiatore, tributo alla nave da guerra giapponese Yamato del famoso anime Star Blazers.

La Yamato su base XSR 700 di MissBiker

La Yamato su base XSR 700 di MissBiker


Credits
Testi: Valerio Boni
Foto: Massimo Di Trapani