Endurance su base Corsaro: una modifica mai fatta finora

Pepo è sempre stato un ragazzo irrequieto, fin dall’adolescenza ama correre in moto, si fa prendere dalla foga e ‒ come ammette lui stesso ‒ a volte si schiantava. Ma è fortunato, poiché è proprio da questa concomitanza di gioie e dolori che scopre la sua passione: ripararle. Già che c’è le modifica pure.

Con nostra grande soddisfazione, perché le sue moto non solo sono bellissime ma hanno qualcosa in più. Non sappiamo spiegarlo a parole, il punto è che quando vediamo una sua invenzione il primo desiderio è di guidarla. Bé, certo, anche ammirarla, ma il primo effetto è un irresistibile prurito alle mani. Più alla destra. Guardando questa Monza 2019 si capisce perché.

Endurance su base Corsaro: si può fare

Questa moto me l’ha richiesta un distributore tedesco di Moto Morini che si chiama Thiel Motorsport”, dice Pepo. “L’ho conosciuto a Glemseck nel 2018 al raduno dedicato alle cafe racer. Aveva visto la mia Pata Negra, una endurance su base Ducati Monster, e voleva una moto in questo stile ma col motore Morini. Aveva una Corsaro Veloce del 2009 e gli ho detto subito di sì perché questa moto mi piaceva e poi nessuno aveva mai fatto una modifica di questo tipo su una Corsaro, era una bella sfida”.

C’erano da risolvere alcuni problemi: si impennava troppo, il motore scaldava ed era pesante. Per ovviare al wheeling ha caricato l’avantreno montando semimanubri fatti appositamente da FG Racing e disegnato un radiatore più grosso e lungo. Per limitare il peso ha tirato via il telaietto, la sella, i silenziatori, i tubi ascendenti, le pedane del passeggero, la batteria, il parafango.

Ha fatto un telaietto più semplice e montato un codone in vetroresina creato da lui, con lo spazio per una batteria al litio, di circa 700 grammi; l’impianto elettrico è stato modificato. Ha montato uno scarico Megafon XTR di Spark e rifatto i collettori due-in-uno. Grazie a questo lavoro la moto è stata alleggerita di circa 20 chili.

La cosa più difficile”, continua Pepo, “è stata fare il serbatoio. Sono partito da uno della Ducati 999, che poi ho risagomato perché nell’endurance serve più capacità e poi doveva coprire l’airbox originale. Quindi l’ho fatto più alto e più largo, un lavoro complesso”.

La componentistica

Per finire il lavoro Pepo ha montato una notevole serie di parti speciali, alcune realizzate su misura al CNC. Tra queste ci sono le piastre della forcella, le leve regolabili del freno e della frizione, lo spettacolare doppio tappo del serbatoio, le pedane e i relativi comandi. I tubi idraulici dei freni e della frizione sono Frentubo; la carenatura è parte di quella di una Suzuki RGV 250; la verniciatura è stata a data allo specialista Pintumoto; gli adesivi sono di Dante.

L’impianto elettrico è completo, dietro c’è un gruppo ottico a Led e Pepo precisa che la moto è stata approvata dal TUV.

Credits: Sergio Cardeña
Autore: Ferro