Honda torna a giocare duro tra le maxi naked ma lo fa a modo suo, con una CB1000R più potente e tecnologicamente avanzata e chiaramente ispirata all’eleganza delle cafe racer di una volta

Di fatto assente dal mercato delle naked ad alte prestazioni da troppo tempo, per il 2018 Honda ha presentato una CB1000R completamente rinnovata. Una nuova pretendente allo scettro delle nude iperveloci dunque? Non proprio.

In controtendenza rispetto alle più dirette rivali e pur avendo già a listino una modern classic di sostanza e qualità come la CB1100, Honda ha deciso di non puntare tutto sull’esasperazione delle prestazioni, concentrandosi su un design unico e curato, in cui l’ispirazione classica è interpretata in modo nuovo, risultando evidente ma non predominante.

E non è un caso se, durante l’intera durata della presentazione stampa tra Malaga e Marbella, il mantra è stato “Genten Kaiki”, ritorno alle origini. Le linee sono decise ed essenziali, moderne e funzionali, ma i riferimenti alla vecchia scuola cafe racer non passano inosservati: faro tondo, codino ridotto al minimo, serbatoio in metallo senza saldature a vista.

Evoluzione di un esercizio di stile realizzato dal centro R&D di Honda Italia – la CB4 Concept vista a Eicma 2015 – la versione definitiva della CB1000R deriva da una stretta collaborazione tra gli ideatori del progetto originale e il centro di sviluppo di Tokyo.

Il giudizio sul risultato estetico è ovviamente personale, ma a noi il carattere della nuova ammiraglia della famiglia CB piace.

E ci piace ancor di più sapendo che nemmeno lì sotto si sono risparmiate le novità: tanto è stato fatto per rendere il pacchetto ancor più divertente che in passato, con un quattro cilindri in linea profondamente rivisto, tanto da sfoggiare ben 145 cv a 10.500 giri (+20) e 104 Nm a 8.000 giri (+5).

Di più, i rapporti del cambio sono stati accorciati del 4% e il peso è crollato di 12 kg rispetto al modello precedente, anche grazie al nuovo telaio monotrave in acciaio scatolato, portando il totale a 212 in ordine di marcia con il pieno di benzina.

Honda CB1000R

Honda CB1000R

Appena saliti in sella, la CB accoglie il pilota con una posizione comoda anche per i più alti, con le pedane ben posizionate e le braccia disposte con naturalezza, anche se sulle prime il manubrio sembra fin troppo largo e piatto.

Una sensazione che svanisce quasi subito una volta in movimento, merito anche dell’equilibrio dinamico del telaio, apprezzabile fin dalle andature più tranquille: a dominare è una immediata sensazione di semplicità di guida che la differenza dalle proposte classic europee come nineT e Thruxton e che invece riecheggia quella della recente Z900RS.

Ad amplificare queste prime impressioni interviene anche il propulsore, che impressiona per la linearità di funzionamento e per la grintosa corposità dei medi regimi, esattamente quelli che fanno la differenza quando ci si vuole divertire su strada con una guida pulita e scorrevole.

Anche l’acceleratore elettronico ha un ruolo da protagonista nel sottolineare la vigorosa onda di spinta tra i 4 e gli 8.000 giri, poi, offrendo una risposta sempre pronta ma mai brusca o eccessiva, anche a gas parzializzato.

Per di più con la certezza di poter contare su un pacchetto elettronico evoluto, con il traction control e l’Abs che intervengono solo quando serve davvero e la libertà di cucirsi addosso il carattere della moto grazie a quattro riding mode, di cui uno del tutto configurabile a piacimento, comprese diverse opzioni per il tipo di erogazione e il freno motore.

E se è vero che il motore è l’indubbio protagonista dello show, non si può non tributare il giusto merito alla ciclistica.

La dotazione è da sportiva vera – con sospensioni Showa di alta gamma pluriregolabili e un doppio disco da 310 mm, morso da pinze Tokico radiali a quattro pistoncini – e si sente: la punta di diamante della famiglia Neo Sports Café non si tira mai indietro quando c’è da aggredire le curve, a qualsiasi ritmo (entro i limiti del buon senso) glielo si chieda e senza mai richiedere dosi extra di forza o impegno a chi conduce il gioco.

Honda CB1000R

Honda CB1000R

A conti fatti, la nuova maxi di Honda sembra aver preso il meglio di due mondi, quelli delle naked sportive e delle modern classic, per fonderli in un pacchetto inedito, in cui design, cura costruttiva e puro piacere di guida (anche quella veloce) sono tutti elementi fondanti, senza che nessuno nasconda gli altri.

Da quanto detto sin qui si capisce chiaramente che la CB1000R ci ha impressionato positivamente, ed è per questo che non vediamo l’ora di averne una a disposizione per qualcosa di più di un rapido assaggio.

Credits
Testi: Lorenzo Schiappadini
Foto: Cristina Pertile