Affianca la Rebel 500, ha stessa linea ma arrivano le prestazioni, grazie al bicilindrico dell’Africa Twin, e la tecnologia.

Tre anni fa nasce la piccola Honda Rebel 500 e nel segmento delle custom all’americana non se la cava mica male: nel 2019 è la terza più venduta in Europa. Ha successo perché è una moto compatta, leggera, facile da guidare e pure economica. Oggi alla bobberina si affianca la maxi, la CMX1100 Rebel: resta l’essenza della 500, ma arrivano le prestazioni, il carattere e la tecnologia. E resta pure la formula: stile yankee ma con un bicilindrico parallelo – lo stesso della CRF1100L Africa Twin – e se questo cambia le carte in tavola in tema di tradizione, ha permesso di disegnare una linea molto particolare, compatta, avanzata, con la sella bassissima incastrata tra la gommona posteriore e il motore.

 

Born in USA

La linea è creata dagli stessi designer Honda statunitensi della Rebel 500 e infatti, bicilindrico a parte, la Rebel 1100 è una classica bobber, con il motore in piena vista incastonato a diamante e ben pochi fronzoli: bassa con i fianchi stretti; parafanghi d’acciaio montati su panciuti pneumatici; fanale e cruscotto dalla classica forma circolare. Cambia però la tecnologia, full-LED per il primo; LCD a retroilluminazione negativa per il secondo; unica livrea la Gunmetal Black Metallic (tutta nera).

Facile ma con grinta

 

Il progetto ha due linee guida: la nuova Rebel 1100 doveva essere facile, per godersi rilassanti itinerari anche in coppia, ma anche grintosa nella guida “sportiva”. Per questo ha la sella bassa (700 mm); le dimensioni contenute, le masse concentrate (concetto sul quale la Honda è sempre stata molto attenta) e il motore brillante, considerando la categoria. È rivisto rispetto alla versione Africa Twin per offrire più coppia in basso, ma vista la genesi non potrà che essere brillante: infatti 87 CV e 98 Nm sono ottimi numeri in questo segmento.

Resta anche l’elettronica, ci sono quattro riding mode (uno personalizzabile) e vari controlli, sull’erogazione, sul freno motore, sulla trazione e c’è anche l’anti‑wheelie; il cambio è a 6 rapporti, con il sistema DTC a doppia frizione (si può usare in automatico oppure in manuale con le palette al manubrio).

In tema di ciclistica si notano il telaio d’acciaio, la forcella a cartuccia e la coppia di ammortizzatori con serbatoio separato; la frenata è affidata a una coppia di dischi; l’anteriore da 330 mm è morso da una pinza a quattro pistoncini; le ruote sono da 18 e 16 pollici (anteriore e posteriore).

Accessori Street e Tour

 

Interessanti gli accessori, che si dividono in due categorie:

Street: sella imbottita (nera o marrone); sella passeggero marrone; portapacchi sul parafango; pad paraserbatoio; cover faro; parafango anteriore corto; stickers ruote.

Tour: schienale per passeggero; portapacchi posteriore; borse laterali in tessuto; cupolino aerodinamico con parabrezza.

 

La tecnica in breve

Motore: bicilindrico parallelo di 1.084 cc; distribuzione monoalbero, 4 valvole per cilindro; 4 riding mode. Potenza massima 87 CV a 7.000 giri/minuto; coppia massima 98 Nm a 4.750 giri/minuto.

Ciclistica: telaio in tubi d’acciaio; forcella a cartuccia da 43 mm; doppio ammortizzatore; pneumatici 130/70×18”, 180/65×16”; freno a disco anteriore da 330 mm; posteriore da 256 mm.

Peso e misure: lunghezza 2.240 mm; interasse 1.520 mm; serbatoio 13,6 litri;
peso 233 kg (o.d.m. col pieno).

Prezzo: da definire.