Costruita su commissione a Custom Creations sulla base di una Hypermotard 1100 S, la nostra moto ha già in partenza una dotazione raffinata: la versione di serie ha la forcella Marzocchi con steli da 50 trattati al carbonio, il mono Öhlins pluriregolabile, i dischi da 305 mm, pinze monoblocco radiali Brembo, cerchi Marchesini forgiati in lega leggera. Il proposito di conservarne intatte le doti di guida ha permesso di concentrare l’attenzione sull’estetica e sulla qualità della componentistica. 

Lo stile è stato affidato alla matita di Francesco Bellesi (il nostro Kentauros), che per questa Hypermotard ha studiato una linea con richiami sia al mondo del flat track sia alle morbide rotondità delle motociclette anni ‘60, amalgamando elementi nostalgici e dettagli moderni con l’obiettivo di ottenere un insieme elegante e dinamico. Tra i primi schizzi c’è infatti il disegno di un pilota che cavalca letteralmente un’onda, lo stesso sinuoso movimento che ritroviamo nella splendida monoscocca in alluminio, realizzata interamente a mano dallo stesso Danilo Biello di Custom Creations.

Come si può immaginare c’è stato un grande lavoro di carrozzeria per modellare le nuove sovrastrutture sulla parte meccanica esistente, mantenendo un’estrema pulizia delle linee e con grande attenzione alle finiture, che in un lavoro del genere rischiano di compromettere il risultato, dal momento che ogni imprecisione risulterebbe praticamente impossibile da nascondere. 

Questa modifica ha richiesto il riposizionamento della pompa della benzina e la costruzione di un nuovo leveraggio per l’ammortizzatore, che oltre ad essere funzionale è stato realizzato in modo altrettanto bello e curato. L’unico intervento meccanico è limitato al nuovo scarico con terminale artigianale, modifica che ha richiesto di rimappare il motore al banco.

Un’infinità di parti speciali
L’altra consistente parte del lavoro è stata quella della componentistica, e qui Danilo ha scatenato il suo estro creativo, realizzando dal pieno un’infinità di parti speciali in alluminio: dalla cornice del faro a led al supporto della strumentazione, dalle varie piastre e coperture che hanno rimpiazzato gli elementi di serie, fino ai supporti delle pedane e al raffinato terminale di scarico, senza dimenticare il tappo del serbatoio e il supporto della targa, a sbalzo sulla ruota.
Come da tradizione per Custom Creations, la moto è un pezzo unico, ma ogni componente è replicabile e ulteriormente personalizzabile, monoscocca compresa, che può essere realizzata anche in piccola serie e in materiali compositi. 

“Catch me if you can”, prendimi se ci riesci, è il nome di battesimo di questa Hyper, inciso sul carter della frizione, insieme al logo del suo costruttore e del designer. A prenderla, per ora, c’è riuscito solo il suo fortunato proprietario.