Tenace, solare e sempre pronta a partire per nuove avventure, meglio se in sella a una Triumph. Nata e cresciuta nelle Filippine e trasferitasi negli Stati Uniti, Marie porta con sé l’amore per i ferri e la passione per i viaggi su due ruote. Noi l’abbiamo incontrata a Milano, nel Motoquartiere, in arrivo dalla Città degli Angeli.

Nota su Instagram con il nickname @Marie_Vill, Marie è una motociclista di lunga data che da 19 anni vive negli Stati Uniti. Dalla East Coast alla West Coast ha conosciuto tutte le community di motociclisti più grandi d’America, e ora si sta costruendo una “moto-family” anche in Europa.

Quando hai iniziato ad andare in moto?

“Ho approcciato al mondo delle due ruote da ragazzina, quando ancora vivevo nelle Filippine. Appena possibile rubavo lo scooter di qualche amico, finché finalmente non ho avuto la mia prima moto 50 cc e poi, due anni dopo, un 200 cc della Honda. È il marchio più commercializzato nelle Filippine, insieme a Yamaha. Ovviamente non ho mai fatto molti viaggi, ma mi divertivo a sperimentare.”

E il tuo amore per le Triumph? Da dove arriva?

“Mi ero appena trasferita a Washington DC e, ovunque mi girassi, vedevo sempre un sacco di motociclisti. Ho iniziato a pensare di prendere la patente per la moto, e magari comprare un Ducati Monster. Poi un giorno, mentre ero in macchina, mi è passata di fianco una Thruxton nera. Era bella, bellissima. Me ne sono innamorata, e da lì ho deciso che la mia prossima moto sarebbe stata una Triumph”.

Il passo è stato molto breve.

Nel giro di poco tempo Marie ha preso la patente per la moto e ha comprato la sua prima Bonneville SE del 2008 (quella coi cerchi in lega da 17″, ndr): modificatone il colore del serbatoio e cambiato gli scarichi montando due Arrow (i suoi preferiti) vi ha percorso quasi 20.000 chilometri in soli quattro mesi, arrivando anche al confine con il Canada.

“Ho comprato la Bonnie quando ancora vivevo a DC. La vita motociclistica nella East Coast è molto diversa da quella nella West Coast, sia per cultura che per condizioni meteorologiche. Una cosa che ho notato subito e che mi ha spiazzato è l’approccio femminile al mondo delle moto. Molte donne prendono la patente, ma la moto non la usano mai, si sentono un po’ frustrate. Così decisi di creare un piccolo gruppo, per incoraggiarle a uscire e macinare chilometri. Poi mi sono trasferita a Los Angeles, ma sono felice che ad oggi il gruppo esista ancora e continui a incoraggiare e ispirare molte donne.” In California invece è cambiato tutto: centro nevralgico della maggior parte degli eventi dedicati al mondo delle Cafe Racer, è un luogo in cui si riuniscono le più grandi comunità americane di motociclisti e dove il clima è decisamente più favorevole.

“Le community sono la parte eccezionale del motociclismo americano. Ce ne sono di grandi o di piccole, ma ovunque tu stia viaggiando, troverai sempre qualcuno pronto ad aiutarti o a ospitarti. C’è molto calore e molta fratellanza. Negli ultimi anni questa cosa è cresciuta molto anche grazie a Instagram.”

Qui sopra, il nostro pomeriggio al Deus Cafe nel Motoquartiere di Milano

Prima di partire per Los Angeles è arrivata anche la sua seconda Triumph, una Scrambler customizzata da Wes di The Rumble Smith DC: sella nuova, luci frontali e posteriori a LED, scarichi Arrow e un paio di fanali laterali per quando si spinge fuori strada. L’essenziale per non stravolgere il suo “ferro virile”, come lei stessa lo definisce.

Parlando di Community, hai conosciuto le ragazze di Women’s Moto Exhibit?

“Certo che sì. Non ho mai avuto il piacere di incontrarle tutte insieme, ma Lanakila ha creato qualcosa di davvero forte. Le seguo con entusiasmo, credo siano d’ispirazione per molte donne, le incoraggiano a viaggiare, a uscire dal guscio, e sicuramente nel tempo lo saranno sempre di più.”

Marie, ma che tipo di motociclista sei?

“Sono quella a cui piace viaggiare, che cerca sempre l’avventura. Appena posso carico la moto con bagagli e tenda e parto, a volte arrivando a percorrere quasi 500 chilometri al giorno. Ho girato molto, anche in condizioni climatiche decisamente critiche: ci sono zone dell’America in cui il caldo è così secco che fai fatica a guidare, oppure talmente umido che non si riesce a tenere addosso la giacca.

Marie in viaggio con la sua Bonneville SE.

Ecco, sotto questo punto di vista sono anche una motociclista molto attenta. Per me la sicurezza viene prima di tutto, sia in termini di abbigliamento che di condizioni psico-fisiche. Non guido mai senza l’abbigliamento tecnico, tanto meno se non mi sento mentalmente presente al 100% e fisicamente forte. Se anche ci fosse solo il 20% di titubanza a livello di lucidità mentale, non salirei mai in moto. È importante essere presenti, soprattutto in posti come Los Angeles, dove le strade hanno sei corsie e il traffico è molto intenso e pericoloso. Ovviamente questo influenza molto il mio stile, infatti cerco sempre di trovare pantaloni e giacche che siano protettive ma cool allo stesso tempo.”

C’è qualcuno a cui ti ispiri o ti sei ispirata?

“Ci sono molte persone a cui mi ispiro, ogni giorno. Mi basta guardarmi intorno, o aprire Instagram. Ogni persona, ogni storia, ogni foto mi ispira. L’ispirazione migliore è proprio quella che arriva dalle persone comuni.”

In partenza per il tour Milanese in sella alla BMW R nine T Scrambler

E l’Italia? È la prima volta che vieni qui?

No, sono già stata in Italia diverse volte, anche ospite dei miei amici di Alo’s Cafe, a Massa. Ho anche avuto l’opportunità di guidare una delle loro splendide moto. Amo questo paese, infatti spero di poter tornare a settembre per godermi un bel viaggio on the road sulla costa della Versilia!

Credits
Testi: Gilda Dota
Foto: Archivio Marie Vill (Eroll @el3productions, Edwin Santiago @edwinture, Mark Hawwa @markhawwa) / Alessandro Gueli