La Grande Gatsby: il motore dell’Harley e l’aspetto della Brough Superior SS100

Immaginate una grande villa a Long Island nei ruggenti anni Venti, epoca di feste sfrenate e ritmi di jazz. E nell’autorimessa sul retro una moto, costruita su misura per il suo proprietario che con lei sfreccia fino a Manhattan nelle sfavillanti notti d’estate. Gatsby, così si chiama questa moto.

Gatsby nasce in un’officina dal sapore autentico e un po’ rétro alle porte di Bergamo con Stefano Martinelli, mente creativa di PDF MotociclettePunto Di Fuga, questo il significato dell’acronimo: fuga dalla quotidianità e dai canoni classici, perché ogni special è un’opera a sé stante, frutto dell’ispirazione del momento.

Gatsby: ispirazione art déco

La Brough Superior è la motocicletta inglese, definita la Rolls Royce delle due ruote, un oggetto inaccessibile dal punto di vista economico. Nasce così l’idea di “inventarsene” una partendo da una Harley-Davidson Ironhead del 1981. Il V-twin americano ad aste e bilancieri ha molti punti in comune con il bicilindrico JAP che equipaggia la Brough Superior SS100, a partire dall’estetica. Mantenuto originale nella meccanica, con tanto di avviamento elettrico, il motore è alimentato da un carburatore Keihin con filtro artigianale e soffia in due scarichi aperti in acciaio inox realizzati in officina.

Il telaio è tagliato nella porzione posteriore e modificato per renderlo rigido, privo di sospensione. Il resto è costruito a mano con l’aiuto di un abile artigiano battilastra. Prende così forma il serbatoio in acciaio e il parafango posteriore. A mano sono realizzati anche il cupolino e le alette sui piedi della forcella. La sospensione anteriore invece è proprio una Castle Fork di una Brough e ospita una ruota con cerchio a profilo tondo di derivazione Harley. I sottili pneumatici Firestone, entrambi da 21”, hanno intaglio da boardtracker.

Adrenalina in movimento

Certo non è confortevole, con la sella da trial e con quel manubrio ripiegato all’ingiù. “Le moto, e le special in particolare – obietta Stefano –, devono prima di tutto toccare le corde dell’animo, devono prenderti la pancia. Da customizer realizzo solo quello che mi emoziona. Le mie creature devono esaltarmi anche da ferme e regalarmi scariche di adrenalina in movimento”.

Gli vogliamo credere e ci basta sentire acceso il motore per non dubitare più.

Infilarci il casco e sfrecciare in sella a Gatsby è un’altra questione: senza freno anteriore e con un tamburo di una vecchia Guzzi al posteriore, non ci sembra prudente avventurarci per strada lasciamo questa emozione a Stefano, o a chi vorrà acquistarla.

Nel frattempo Gatsby è ancora in divenire: è stata selezionata per partecipare alla finale mondiale dell’AMD World Championship che si terrà a Colonia a ottobre 2020 e nei prossimi mesi riceverà ulteriori cure, a partire dalla nichelatura del telaio, per poter competere ai massimi livelli: “Tutte le moto che faccio – aggiunge Stefano – nascono in una maniera, ma poi crescono e cambiano nel tempo, in base alle suggestioni del momento”.

Il bello delle special è proprio questo.