La Scram Africa, organizzata da Fuel Motorcycles, è un’avventura unica, con una regola molto semplice: compiere un viaggio avventuroso in off-road con moto non adatte. O per lo meno non estreme, infatti sono ammesse solo scrambler e special off-road non specializzate. È più di un viaggio — dice Fuel — è un’esperienza straordinaria di avventura e amicizia, una storia nel deserto vissuta attraversando strade, sentieri e dune. Solo per nostalgici.

Ogni pilota ha a disposizione una borsa con cibo e acqua sufficienti per la giornata, così è libero di guidare al ritmo che vuole e fermarsi a pranzare quando desidera. E se si perde? Non succede perché ognuno ha un roadbook digitale che indica sempre il percorso e poi c’è anche l’assistenza, che segue il gruppo con dei 4×4 nel caso qualcuno avesse bisogno di aiuto medico o meccanico. Si viaggia liberi: i bagagli sono su un camion. 

All’edizione 2019, di cui vedete le immagini, hanno partecipato 35 piloti giunti da tutto il mondo in sella a moto di tutti i tipi, Triumph, Royal Enfield, Ducati, BMW, Harley, e c’era persino una Ural. Quasi tutte, e quasi tutti, sono arrivate ​​al traguardo, grazie al team dei meccanici e ai medici. Non sono mancati infatti problemi tecnici ma anche traumi e contusioni, fortunatamente non gravi: fa parte del gioco. 

Questa edizione della Scram Africa, si è disputata in due round, quattordici giorni in totale, il viaggio è iniziato a Marrakech e la prima tappa si è conclusa a Zagora, la porta del Sahara. Poi la carovana ha attraversato il deserto passando per i piccoli villaggi di Tafraroute, Merzouga e Alnif ai margini delle dune di Erg Chebbi. Il paesaggio è incredibile ma è anche la parte più difficile del viaggio a causa delle piste sabbiose e delle alte temperature.

Dopo il caldo il fresco delle montagne. La Scram si è arrampicata fino a oltre 3.000 metri di quota, su tracciati molto impegnativi per moto pesanti come le Triumph, le Ducati e le Harley-Davidson, il bello della sfida.

 

Dopo alcuni giorni i piloti e le moto hanno iniziato a mostrare la fatica, per il caldo, per la guida sulle piste. Ammortizzatori rotti; pedane, serbatoi, ruote, da cambiare; frizioni e cavi elettrici andati: ma non c’è stato alcun problema, i meccanici hanno risolto tutto, anche grazie all’aiuto della gente del posto. Problemi di poco conto, comunque, ampiamente ripagati da una birra fresca bevuta con gli amici in mezzo al deserto sotto un cielo stellato e dalle notti passate sotto le “Haima”, le tende dei nomadi del deserto. 

Nel 2022 torna la Scram Africa, in edizione speciale Desert Rats Edition, aperta a più mezzi: oltre alle scrambler e alle special off-road le iscrizioni sono aperte ai sidecar e alle 4×4 con più di 30 anni.

Foto: courtesy VD_Photo