DEUS SWANK RALLY VOLANDIA: VOLERE VOLARE 27 Dicembre 2018 Experience L’ultima tappa del Rally targato Deus ha visto i piloti sfrecciare a pochi metri dal Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa (Va). Uno scenario da action movie, tra elicotteri e jet in disuso. Lo scorso 15 settembre è andata in scena l’ultima tappa del DSR, il pettinatissimo “rally” a cronometro firmato Deus Ex Machina. Lo spirito è quello della prima edizione targata primavera 2017: ci sono le moto, quelle “fighe” che hanno segnato la storia dell’enduro e del cross; ci sono le special modificate per correre in off e non mancano le “inappropriate”. Ci sono anche i piloti, dagli amatori che pur di partecipare allo Swank volerebbero dall’altro capo dei mondo ai “pro” di un passato più o meno distante, ex agonisti su ferri scintillanti che rientrano immediatamente in trance agonistica non appena il cronometro comincia a scandire i secondi. Sì perché lo Swank è una gara a tutti gli effetti, nonostante il clima sia intriso di vibrazioni positive. Non si respira una tensione folle (ma un pizzico sì) e ogni swanker ha il compito di divertirsi, prima di ogni altra cosa. E divertirsi viene facile quando si corre a pochi metri da un aereo di linea in decollo, come è accaduto nel corso di quest’ultima edizione che si è svolta nel complesso di Volandia, il museo dell’aviazione affacciato sul Terminal 1 di Malpensa, uno scenario suggestivo e fuori dal tempo all’interno del quale Deus ha approntato un percorso fettucciato alla portata di tutti, ma con alcuni passaggi più tecnici e punti particolarmente scenografici. Deus Swank Rally Volandia “Si sfrecciava a poca distanza tra un elicottero e un jet, sembrava di stare sul set di un film” racconta Adelio Lorenzin, sempre protagonista al DSR e mattatore qui a Volandia. E a Malpensa il fuoristradista brianzolo, classe 1986, ha sfoggiato un’indomabile Honda CR500 del ʼ96, una chimera per molti appassionati di offroad. “La CR è davvero un missile – conferma Adelio – mi ha aiutato a vincere questa tappa, nonostante gli avversari agguerriti tra cui il coriaceo Sandro Tramelli (secondo qui a Malpensa), Alberto Herholdt (terzo), Claudio Terruzzi e Pietro Miccheli. “A fine gara volevano provarla tutti”, aggiunge Lorenzin. Pare che l’ex pilota del mondiale Sbk Giovanni Bussei si sia divertito parecchio… Campioni a parte, allo Swank si è visto un po’ di tutto, special e inappropriate incluse. Deus Swank Rally Volandia. Un maxiscooter Honda CN250 inseguito da una Honda CR.Deus Swank Rally Volandia.Deus Swank Rally Volandia. Giacomo Pozzetto con il suo Suzuki Street Magic. Insomma, tutti ci possono provare, è anche questo il bello del format targato Deus che da formnula made in Italy (lo Swank è stato concepito da Deus Ex Machina Italia) ha raggiunto una dimensione internazionale, da Bali a Biarritz tanto per citare le tappe più suggestive. Sul tracciato di Volandia, presenti anche i giovanissimi, tra i quali i figli di Filippo Bassoli (Ad Deus Ex Machina Italia) e di Claudio Terruzzi, e gli habituè del mondo Swank come l’amatore Sami Panseri, presenza ricorrente della scena special e sostenitore della formula del Rally: “Una location pazzesca, quella di Volandia – conferma Sami, che ha disputato lo Swank con la sua Suzuki RM250 del ’96 – e come sempre il clima è quello giusto perché tra vecchie conoscenze e nuove presenze nasce una sana competizione ma prima di tutto ci si diverte”. Per lui lo Swank non si cambia e quando gli chiediamo di fare la spunta sul segno meno, ci risponde che l’unica nota negativa è quella di non essere salito sul podio. Con l’ultima tappa di Malpensa, e in vista della prossima edizione, per molti è tempo di affilare le armi perché il podio del DSR è sempre più ambito. Ma i ben informati sussurrano che per salirci, l’anno prossimo, bisognerà essere più veloci del cronometro. Credits Testi: Alessandro GueliFoto: Deus Ex Machina Courtesy (Campelli/Renieri)