Unica e concettualmente all’avanguardia.
A realizzarla padre e figlio, competenti oltre misura. Lasciateli passare un po’ di tempo insieme e loro tireranno fuori qualcosa di straordinario come questa DCR-018, cafe racer postmoderna presentata pochi giorni fa sulla passerella di Eicma. Ferro ve la racconta e vi mostra foto esclusive.

Realizzata in sordina e in “famiglia” con lo scopo di promuovere il proprio brand, ma non solo, la Dcr-018 è l’opera ultima targata Dna Filters. O meglio, firmata da Dino e Marios Nikolaidis, rispettivamente padre e figlio: fondatore della nota azienda greca il primo; ingegnere responsabile del reparto R&D il secondo.

Le motivazioni che li hanno spinti a lavorare intensamente per cinque mesi su questo nuovo progetto sono molteplici e includono il piacere di condividere la passione di famiglia, quella per le motociclette.

Mettici poi le ore trascorse spalla a spalla, in officina, concentrati su un progetto per il quale padre e figlio hanno messo in campo tutte le loro competenze, all’unisono, addirittura 20 ore al giorno senza soste nella fase finale della preparazione.

Ce lo racconta Marios, confessando che, in ogni caso, non è stato sempre facile lavorare a stretto contatto per tutto questo tempo: “Non è facile tra colleghi, figuriamoci tra padre e figlio”, aggiunge l’ingegnere che come Nikolaidis senior è un fanatico della meccanica di precisione.

Entrambi adorano l’alluminio e il titanio, lo abbiamo notato lo scorso anno quando al Motorbike Expo di Verona presentarono la special Dcr-017, un capolavoro artigianale che hanno poi replicato con altri due esemplari destinati a un paio di appassionati dal palato raffinato.

Anche se, come ci confermano i due greci, lo scopo di quello che definiscono “programma Dcr” non è certo quello di vendere moto speciali, bensì quello di promuovere il marchio Dna Filters in modo alternativo.

Dino e Marios Nikoladis, padre e figlio, anime del marchio ateniese DNA HIGH PERFORMANCE FILTERS.
Dino e Marios Nikoladis, padre e figlio, anime del marchio ateniese DNA HIGH PERFORMANCE FILTERS.

“Nel corso degli anni abbiamo speso migliaia di euro in promozione – confessano – ma stavolta abbiamo deciso di sperimentare anche altre tattiche commerciali”.

E poi c’è anche un fattore emotivo, è ovvio: la passione per le moto, soprattutto per quelle da competizione, è un affare di famiglia e Marios ci racconta delle tante giornate passate in pista con il padre e con gli amici, a smanettare tra i cordoli.

E delle special realizzate da Dino per passione, a cominciare da quella prima 80 cc con motore a 2 tempi che Nikolaidis senior costruì nell’87: aveva la monoscocca in alluminio e gareggiava nelle competizioni locali.

Ed è proprio a quella moto leggera, che venne in seguito aggiornata con motore da 125 cc, che Marios e Dino si sono ispirati per l’ambizioso progetto Dcr-018.

In modo particolare, la connessione tra passato e presente viene suggerita dalla scocca-telaio in alluminio realizzata con macchinari a controllo numerico, le cui linee ripercorrono le forme di quella monoscocca costruita da Dino negli Anni ’80: l’ossatura della Dcr-018 è composta da 10 parti differenti, con struttura a nido d’ape per ridurre il peso senza comprometterne la robustezza, e con finitura anodizzata.

Non c’è plastica e non ci sono elementi che non siano di metallo. All’interno del telaio, i Nikolaidis hanno incorporato la strumentazione digitale multifunzione sviluppata dallo specialista Plex Tuning: si tratta di un supporto complesso, con display da 5 pollici e sensori per la telemetria. Al di sotto, troviamo una batteria agli ioni di litio leggerissima, servita da un alternatore da auto; il serbatoio e la pompa del carburante trovano posto in prossimità dell’attacco dell’ammortizzatore posteriore.

“Anche le sezioni centrale e posteriore del telaio sono strutturali – sottolinea Marios – e sotto la sella abbiamo sistemato i connettori e una serie di switch attraverso i quali è possibile intervenire sulla mappatura del motore”

A proposito di meccanica, per il propulsore la scelta è ricaduta sul bicilindrico boxer targato Bmw da 1200 cc, l’ultimo raffreddato ad aria e olio: un motore attuale, sì, ma fortemente connesso al passato. All’interno della sede produttiva di Dna Filters, che si trova non proprio all’interno di Atene ma nell’Attica occidentale, padre e figlio hanno realizzato artigianalmente anche il complesso forcellone posteriore monobraccio con design dedicato e albero cardanico esterno.

Lo hanno fatto allo scopo di ottenere specifiche geometrie e per conferire al posteriore uno stile fuori dagli schemi, un approccio che trova riscontro anche osservando il radiatore dell’olio artigianale, progettato per combaciare con le forme del telaio monoscocca.

La sella è un elemento strutturale. Il logo è inciso a laser.
La sella è un elemento strutturale. Il logo è inciso a laser.

La Dcr-018 vanta una componentistica di prim’ordine: dalle sospensioni dedicate e completamente regolabili fornite da Hyperpro, al comparto freni composto da dischi flottanti, pinze monoblocco e leve regolabili, il tutto realizzato con macchinari Cnc.

Anche il sistema di scarico è dedicato, prodotto su misura da Akrapovic, con dettagli a nido d’ape che richiamano la monoscocca.

Per la Dcr-018 (o “The Billet Sting”: è questo il nomignolo che le hanno affibbiato), Marios e Dino hanno sviluppato un sistema di aspirazione forzata esclusivo composto da elementi disegnati per massimizzare l’efficienza della pressione dell’aria all’interno dei cilindri, con specifiche che ottimizzano il flusso alle alte come alle basse velocità.

L’impianto, estremamente complesso, è completato da una coppia di filtri aria da 66 mm, fiore all’occhiello della produzione della factory greca. Quale miglior modo di promuovere i coni Blue Leather Top se non quello di realizzarci attorno una vera special da copertina?

Credits
Testi: Alessandro Gueli
Foto: Mattia Negrini