Nel 90% dei casi, se la moto che abbiamo in box è stata “rimaneggiata”, si tratta di una modern classic, modificata per aggiungere elementi di distinzione e personalità.

Modern Classic, una definizione, questa, densissima e particolarmente cara al marchio Triumph che la utilizza dai primi anni duemila in riferimento alla famiglia Bonneville. Aggiungere elementi di distinzione e personalità a motociclette che già di base hanno un marcato carattere retrò rappresenta una delle facce del mondo special.

Questo fanno molte realtà europee della customizzazione. Stavolta abbiamo interpellato dei totem del settore: gli andalusi di Macco Motors, specialisti proprio nella rivisitazione dei modelli Triumph.

Macco è un’impresa fondata nel 2012, con sedi a Cadìz e Malaga, luoghi decisamente più assolati di Hinckley. Le menti che hanno lanciato il progetto sono di Alberto “Tito” Moreno e Jose Garcìa, amici quarantenni accomunati dalla passione per le bicilindriche inglesi e per il disegno.

 

 

Un particolare non da poco: è proprio nella ricerca di linee pure e non deperibili, infatti, che risiede la fortuna della moto neoclassica. Stile oltre la moda. “Il buon gusto e l’accuratezza posta nel lavoro di costruttori come Triumph, Bmw o Ducati hanno generato modelli le cui forme durano nel tempo”, precisa Jose. “Modelli capaci di distinguere il marchio, veri stilemi”.

Ricorderete il clamore che fecero le Ducati Sport Classic sfornate da Borgo Panigale alla fine del 2003. E soprattutto il pesante ritorno di Triumph, che sotto la nuova gestione iniziò a produrre le Bonneville ricalcando lo stile della storica T120. Era il 2001, e quell’onda si cavalca tutt’oggi.

“Nella prima decade del secolo, tanti professionisti dell’arte e del design, senza avere una relazione stretta con il mondo dei motori, iniziarono a influenzare anche il settore delle customizzazioni” continua Garcìa. Con questo spirito Macco Motors ridefinisce a suo modo il concetto di custom, perché per loro fare una special non vuol dire stravolgere il modello di serie ma valorizzarlo. Il loro metodo di lavoro si fonda su un mix omogeneo di dettagli, buon gusto e affinamento del look.

 

 

L’approccio:

Il punto forte di quest’approccio? La possibilità di creare dei pezzi unici, ma street legal e rispettosi degli stilemi tipici che caratterizzano i modelli di partenza. Tutto ciò incontra il favore dell’appassionato che sceglie il fascino del classico, senza dover rinunciare ai vantaggi della produzione moderna.

Macco ha iniziato fin da subito a lavorare sulle Triumph, cercando di accontentare questo preciso tipo di cliente, e oggi l’azienda andalusa è un riferimento a livello europeo se non mondiale. Tra i lavori di rilievo di Tito e Jose ci sono moto personalizzate per personaggi celebri, come Antonio Banderas, oppure per marchi come TW Steel, leader nel settore orologi.

Abbiamo parlato di passato e presente, ma qual è il futuro del modern classic? Jose non ha dubbi: “Questo mercato è cresciuto e rimarrà vitale, ma quello che noi dobbiamo riaffermare, però, è che ciò che è unico rimarrà prerogativa dei customizzatori”. “La passione per ciò che facciamo deve riflettersi nel risultato finale”, gli fa eco Tito. “Noi dobbiamo consegnare un prodotto unico, che sappia differenziarsi dalla produzione industriale aggiungendo il valore dell’esclusività”.

Chi al giorno d’oggi entra in concessionaria e compra una modern Classic, non è quasi mai uno sprovveduto che si lascia convincere solo da un’efficace strategia pubblicitaria, al contrario è spesso uno dal palato fine, uno che conosce bene la storia nascosta dietro a quella combinazione di forme. Quel tipo di motociclista che esce dalla concessionaria, bussa alla porta di specialisti come Macco Motors per chiedere di raffinare ulteriormente il suo ferro moderno.

Perché? Per identificarsi, per farlo proprio definitivamente.

 

OK, ma quanto mi costa?

Ufficialmente le special di queste pagine sono delle one-off, quindi ognuna fa storia a sé, ma Jose e Tito ci hanno aiutato a farci un’idea generale sui prezzi: compresa la fornitura della moto, per una Bonneville air cooled si va parte dai 14.000 euro e si arriva ai 18.000 per le realizzazioni più articolate, che comprendono per esempio la modifica dell’avantreno con una nuova forcella e un nuovo impianto frenante.

Per le nuove liquid cooled invece si oscilla dai 17.000 per una T100 ai 19.000 per una T120. Fa eccezione la Taniwha che è costata 25.000 euro in virtù di una componentistica più sofisticata. Da notare che, quando è Macco a fornire la moto, sceglie esemplari non nuovi (in modo da abbattere un po’ i costi) ma comunque molto freschi, con pochi chilometri sulle spalle. Nel caso in cui la moto la metta il cliente, i prezzi variano dai 7.000 agli 11.000 euro, tanto per le “air” che per le “liquid”.

 

Un Kit per iniziare a distinguersi

 

Disponibile per le famiglie Bonneville sia air cooled sia liquid cooled, con 690 euro più spedizione è possibile avere sella, parafango posteriore e modifica per il telaietto. Si tratta di un kit “self-made” con tanto di istruzioni: chi ha la necessaria dose di manualità può montarselo da sé, gli altri possono farlo fare in officina. Il kit è ordinabile sullo shop online di Macco Motors insieme a agli altri ricambi aftermarket che usano sulle loro moto.

 

Le Special di Macco Motors:

 

LADY SPEED

Macco Motors ha cambiato la veste a questa Thruxton del 2007 utilizzando componenti aftermarket di prima qualità, come Biltwell, Rizoma e Free Spirits. Il faro anteriore con lente gialla, leggermente più in alto rispetto alla linea della moto, è un tratto tipico da cafe racer inglese. Mentre il sellino è un trapuntato in pelle marrone che ben si sposa con il military green scelto da Jose e Tito. I 70 cv risuonano nei terminali BC Predator, e lo fanno in Norvegia dove Jarl, il nuovo proprietario, si gode la Lady Speed.

 

THE SWAP

La Swap è una Bonneville del 2001, cioè uno dei primi esemplari del nuovo corso. Allestita per Nono, cliente Spagnolo, è un esempio di come, con poche modifiche mirate, una buona base “classic” possa fare un salto in avanti notevole in termini di stile e personalità. La coppia di Metzeler Tourance suggerisce un utilizzo misto e una guida godibile.

 

FOXY LADY

Quello della Foxy Lady è un caso di “ritorno in patria”, perché questa Bonneville T100 del 2010 è approdata in Inghilterra, nel garage di Daniel, dopo il lifting firmato Macco. L’assetto è stato curato in modo particolare, con il montaggio di una forcella rovesciata che arriva da una Ducati Monster 1100 Evo insieme alle pinze radiali Brembo, mentre a dare nuova verve al posteriore c’è una coppia di ammortizzatori Öhlins. Lo scarico completo GR tradisce con il suo rombo la livrea elegante della Foxy Lady.

 

HEARTBREAKER

Realizzata su una base Bonneville T100 del 2009, soddisfa la richiesta di Martin, cliente tedesco. La componentistica è per la maggior parte italiana, a marchio Rizoma, un contributo che in termini di stile si fa notare. Anche qui troviamo una forcella Ducati (749) e una frenata garantita dalle pinze Brembo, pompate Nissin. La verniciatura in nero e oro di Macco Motors è una scelta di classe, molto azzeccata per una modern classic britannica.

PANTHER

Total black, proprio come il felino alla quale è ispirata, è una Thruxton del 2008 pensata per il norvegese Morten. Il faro classico con lente gialla risalta nel complesso, proprio come succede con gli occhi di una pantera. Questa volta Tito e Jose hanno attinto al catalogo della tedesca Lsl per arricchire di dettagli la cafe inglese. Senza scordarsi di curare la ciclistica: in questo caso gli interventi influiscono sia sul feeling di guida sia sul risultato estetico. Ci riferiamo infatti alle sospensioni: forcella sportiva Showa e ammortizzatori Öhlins.

TANIWHA

Il londinese Andrew ha affidato a Macco Motors questa Bonneville T120 fresca di fabbrica. In questo caso, oltre alla solita cura maniacale dei dettagli e di ogni singolo ricambio, Tito e Jose hanno fatto il meglio per fornire al twin 1200 tutto il necessario per essere spremuto a fondo: le nuove piastre abbracciano la forcella Öhlins, che sostiene la frenata dei dischi flottanti morsi dalle pinze Brembo. Il suono dello scarico British Custom, poi, farebbe ringalluzzire pure la Regina.