Rémi Reguin di BAAK Motocyclettes mette mano alla Royal Enfield Classic 500 ispirandosi al trial

Royal Enfield è tornata, è presente. Ma Royal Enfield in realtà c’è sempre stata, e con il suo modello più iconico, la Bullet. Nella corsa al look retró in cui tante case motociclistiche si sono gettate ormai da qualche anno, la Royal Enfield è avvantaggiata nonostante si stia in un certo senso presentando in ritardo.

Il perché è facile da intuire: lo stile del produttore indiano ha subìto poche, pochissime rivoluzioni nel corso della sua storia. Se questo può bastare a soddisfare i gusti di molti, per qualcun altro c’è ancora tanto margine sul quale lavorare. Questo “qualcuno”, noi di Ferro lo conosciamo bene, si tratta di Rémi Reguin di BAAK Motocyclettes, l’atelier francese a Lione che si occupa di customizzazioni raffinate e produzione artigianale di kit per Triumph, Moto Guzzi, Bmw e Royal Enfield.

Il nome BAAK è ormai una vera e propria firma, dal 2012  a oggi il team di Rémi ha saputo affermarsi in modo eccellente e la loro ultima creazione è lì a confermarlo: si chiama Royal Enfield Trial 1960, un esperimento perfetto di richiamo al vintage.

Dalla Royal Enfield Classic 500 ecco come nasce Royal Enfield Trial 1960

Reguin e soci hanno dunque messo mano alla nuova Royal Enfield Classic 500 ispirandosi al trial, e così in BAAK hanno iniziato a sostituire quanto più acciaio possibile in favore dell’alluminio. Parafanghi sagomati, lucidati e poi spazzolati, manubrio rialzato, anch’esso in alluminio e serbatoio costruito ex novo da riempirsi attraverso un classico tappo Monza, com’è giusto che sia, perché anche l’occhio vuole la sua parte.

La seduta risulta compatta, esclusivamente monoposto, per via della sella a molle rivestita in pelle dai tappezzieri di BAAK. Se ci fermassimo qui potreste giustamente pensare che questa trasformazione appartenga al mondo di quelle scrambler o cafe racer “vorrei ma non posso”, invece questa Royal Enfield Trial 1960 fa onore al suo nome, può regalare il divertimento promesso, eccome.

Pur moderno, l’impianto di iniezione ha dovuto cedere il passo a un carburatore Amal con filtro conico, mentre lo scarico di serie è stato abbandonato per fare spazio al nuovo sistema in acciaio. La dinamica complessiva beneficia di una coppia di ammortizzatori posteriori Hagon e le masse in movimento sono minori grazie ai cerchi in alluminio con raggiatura in acciaio, rispettivamente da 18’’ al posteriore e da 21’’ all’anteriore.

Non meno importante per la riduzione del peso è la semplice sostituzione della batteria al piombo-acido con una al litio. E quindi, traducendo tutto in un dato? 42,5 kg: questo è il peso che la Trial 1960 ha perso dopo il trattamento BAAK Motocyclettes. Dal bozzolo in acciaio della Classic 500 ne è uscita una libellula dal vero spirito fuoristradistico.

Crediamo che Rémi e la sua squadra abbiano centrato l’obiettivo che si erano prefissati, mettendo in risalto nuove doti nascoste del monocilindrico indiano e dando ulteriore spolvero al marchio Royal Enfield.

Autore: Riccardo Casarini
Credits: BAAK Motocyclettes