Un salto nel passato: Caballero Fantic

Ci aveva avvertiti, ma noi eravamo troppo presi con le Fantic Motor e non ci siamo soffermati troppo… certo, ne abbiamo pagato le conseguenze e siamo usciti belli zuppi d’acqua.

Poco importa se al Ninfeo ci siamo inzuppati, lo avevamo raggiunto in sella alle “nostre” nuove Fantic, quelle dal nome mitico: Caballero. Tornata dopo tanti anni in tre versioni:, la Scrambler, la Flat Track e la Rally che si avvicina di più al Caballero originale. Il legame tra passato e presente è a dato al serbatoio rosso con il logo rettangolare alle tabelle gialle.

Stessa base, stili e caratteri decisamente diversi. Oggi cambia tutto, dalla cilindrata al sound che non proviene più da una marmitta a spillo, ma l’effetto macchina del tempo è incredibilmente tangibile. Ti fermi al semaforo, e anche chi non sa che cosa sia successo motociclisticamente parlando negli ultimi 40 anni, abbassa il finestrino, osserva con attenzione e ti fa i complimenti. Neanche fossi al volante di una Ferrari.

La cilindrata è moltiplicata per 9 e il monocilindrico a quattro tempi non fuma, tuttavia l’agilità non è troppo distante da quella di un cinquantino. In sella ci si sente a proprio agio, con il motore che gira rotondo e invita a inserire le marce in rapida sequenza fino a chiederne altre. Noi abbiamo provato la Fantic Caballero 500, ma esiste anche in cilindrata 250 e 125.

Caballero: una moto per tutte le occasioni

Definire quale sia il suo terreno ideale non è facile, per il semplice fatto che non esistono percorsi sui quali possa mostrare il suo lato debole. Può svolgere senza difficoltà il ruolo di prima e unica moto, da usare in città come in tangenziale, in collina come in montagna, e naturalmente in fuoristrada. Consente di spingersi anche oltre la semplice strada bianca, merito della sella non troppo alta da terra.

La manovrabilità rimane naturalmente totale sull’asfalto, dove dimostra di apprezzare le curve, di qualunque genere, fosse anche una semplice rotatoria. Chi è convinto che l’off-road sia un habitat con il quale non si entrerà mai in contatto, può valere la pena di puntare sulla variante Flat-track, che non è semplicemente una Scrambler verniciata in nero opaco, con pneumatici da strada.

Ruote e Motore

Il divertimento totale che deriva dal mix scelto per la Scrambler lascia il posto a una guida più “professionale”, con la ruota anteriore che richiede un’azione più decisa nei cambi di direzione. Un ruolo importante, per entrambe le versioni, è svolto dal motore, proveniente dalla sempre più vicina Cina. Dispone di una potenza che è quella giusta per una modern classic dedicata a molti.

Quaranta cavalli sono più che sufficienti grazie all’erogazione tipica dei monocilidrici a quattro tempi, ottimizzata dalla gestione elettronica dell’iniezione che riduce al minimo gli strappi ai bassi regimi e in fase di ripresa in uscita dalle curve più strette.

Tutto questo con la possibilità di ridurre al minimo indispensabile l’uso del cambio se si rimane intorno ai 4.000 giri, con la possibilità di spingersi allegramente fino a quota 6.500 giri quando si desidera sfruttare ogni cavallo disponibile.

Insomma le Caballero sono piaciute a tutti, sia a chi ci ha visti partire dalla Milano dei locali alla moda (l’appuntamento è stato in piazza Sempione), sia da chi si è divertito in sella, sulla strada e sullo sterrato, cha abbiamo imboccato appena scappati dal centro.